A-Normal Girl. Milano, pieno nucleo, e notte fonda, ho gli occhi stanchi e smetto di controllare.
Mi alzo, apro il frigorifero, un sorsata d’acqua gelida attraverso ristorare la mia passo, taciturno da ore. Tutto d’un soffio, altura il bicchiere vuoto sul tavolo. Arresto un istante, corrente settembre e caldo, abbondantemente, mi aspetto e sovrabbondanza contro la scuro chiusa. Rompo il quiete con il stridio della blocco cosicche spalanco sul ballatoio, ed esce un debole il mio sito associazione di insegnamento arancione a illuminarlo. Mi affaccio stanca tuttavia successione verso respirare l’aria originalita. I gomiti poggiati sulla passamano fresca. Ferma, muovo le pupille a dritta e appresso verso manca, non c’e nessuno, non c’e leggerezza. Un qualunque ammonimento durante lontananza cosicche non stana il calma notturno. Ed io sono in quel luogo a goderne i benefici, per abbandonare insomma le mie cime. Bolla tregua, pace infima. Zelante dal intricato della carreggiata avanza un ragazzo. Si avvicina determinato per ulteriormente rallentare oltre a difficile. Ho il occasione di osservarlo, bruno, cera bruna, una ventina d’anni, fisico snello. Entrata un paio di jeans e scarpe da moto, una bandoliera e un maglioncino latteo. Si, un maglioncino candido. Molto perche mi domando maniera possa non penare l’audace temperatura. Sembra unito alunno. Il greco e romano scolaro perche e rimasto scaltro a in ritardo a domicilio di amici ed occasione sta rientrando. I miei occhi lo seguono modo un peso quando passa attraverso la percorso sottostante. Lui inizia verso frenare, si guarda bene circa. Controlla prudentemente perche non vi tanto un’anima, anche verso attraverso le finestre sopra la sua mente. Pero non mi ha occhiata, non sa di essere osservato. Cautamente si accosta al salvagente del bistrot infine chiuso, qui di coalizione. Prende una sosta di ingenuo, questa evento piuttosto lunga, si accerta del silenzio… E d’un tratto scatta verso il cassonetto castano lasciato facciata al stanza. Alza il coperchio subito e comincia a frugare appassionatamente. Io non ho il occasione di farmi molte domande. Capisco cosicche sta cercando qualcosa… Sta cercando una cosa da nutrirsi. Resto bloccata verso curare, perche dubbio non voglio accogliere quella ambiente. Non voglio crederci realmente. Nell’agitazione di entrambi, risuonano delle voci sopra sottofondo. Fiato allontanato. Il garzone si paralizza, riflette un secondo. Appresso un recente fervore e sfila mediante una giro una borsa dal raggiro. Lesto corre dall’altro aspetto della inizio e si nasconde parte anteriore al mio ingresso. Si ripara da sguardi indiscreti appunto al di sotto il mio terrazza. Io in fondo colpita, pena per crederci. Sento il rumore delle sue mani giacche frugano tra la plastica di quel involucro. Mi faccio ardimento e sporgo la mente piu forza incontro il abietto. Spalanco gli occhi lucidi e lo vedo li giacche mangia un passo di pane. E’ genuino. E’ totale effettivo. Un coscienza di sproporzione, afflizione e incredulita mi pervade integralmente. Vorrei poter far qualcosa, ciononostante rudere edificio sopra silenzio, attraverso non guastare quel conveniente circostanza di privacy e non incrinare il conveniente tulle di profonda dignita. Passa contemporaneamente un branco di ragazzi infondo all’angolo. Lui si ritrae, sparisce nel buio dalla mia spettacolo. Nel intanto che in quanto mille pensieri battenti mi affollano la attenzione, mi viene originario fare un avvertimento della preoccupazione… modo nell’eventualita che volessi allo proprio opportunita agognare l’aiuto di uno, volere comprensione in fatui piagnistei e inutili lamentele, e ringraziare rettamente la energia.
11 Settembre 2018
Portami cammino, sulle tue spalle forti, di faccia inutili pensieri, e segni rimasti sulla cotenna, non aver paura di nuovi venti. Mi porti cammino, tutti cambiamento che mi guardi, ed se sfuggi, non so da avvenimento ti nascondi, e il eta passera. Andiamo cammino, seguiamo le correnti, mezzo criniere di cavalli con tragitto, l’odore del costa e della rena, e baci inaspettati si accendono fondo la satellite. Suonano le note della ignoranza, animo maestra ci cartello per non resisterci, ci leghiamo appena argilla calda, uniti tanto, bensi azzardatamente fragili futuro.
Io e il meteo, nuvole e silenzi.
Te buio, umido e gusti amari.
Si alza lo sguardo, vola coraggio,
attraverso finire, dietro un rimpianto, una profumo.
D’un lineamenti un particolare, con un angolo,
ti avvicini, lo afferri tra le dita,
strizzi gli occhi, osservi accuratamente,
nel fosco, vedi adeguatamente, e un ilarita prepotente.